martedì 29 novembre 2011

Un anno fa… La Dieta Mediterranea Patrimonio dell’UNESCO

E’ trascorso poco più di un’anno da quando, lo scorso 20 novembre a Nairobi, la “Dieta Mediterranea” è entrata nella lista del patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO.  Si è trattato senza dubbio di un riconoscimento importante e assolutamente meritato per uno stile alimentare che, oltre a soddisfare il palato, continua ad essere al centro di innumerevoli studi sui benefici che apporta alla salute.

domenica 27 novembre 2011

“Italian sounding” senza frontiere (e senza pudore): Ora il Prosecco si produce anche in Nuova Zelanda.

Dopo aver recentemente scoperto che in Australia esiste niente meno che la “King Valley Prosecco Road” (la Strada del Prosecco) e che in Brasile spopola il “Prosecco Garibaldi” (peccato che però sia prodotto da una cantina cooperativa brasiliana!) l’ultima notizia in materia di “italian sounding” arriva dall’ancor più lontana Nuova Zelanda: il nuovo finto prosecco si chiama “Toi Toi Prosecco” ed è, per ora, l’ultima perla che si aggiunge ad una sempre più lunga collana di  prodotti che sono italiani ‘solo a parole’. 

giovedì 24 novembre 2011

Lezioni... dall'altro mondo: Hai ritardato il pagamento? E ora paghi alla consegna!

Dagli U.S.A. arriva una notizia in netto contrasto con la prassi tipica del nostro paese in fatto di riscossione dei crediti diffusa in ogni settore e che ultimamente, colpevole l'acuirsi della crisi, sta creando non pochi problemi anche ai produttori vinicoli italiani.  Questi ultimi, infatti, si vedono sempre più spesso costretti ad accettare dai propri clienti tempi di pagamento che in alcuni casi arrivano addirittura a un anno e oltre, pur di non perdere il proprio cliente o vederselo sottratto da una concorrenza sempre più agguerrita (o disperata?).

mercoledì 23 novembre 2011

E' il “Wine & Food” il vero protagonista dei regali natalizi

Con il weekend appena trascorso è iniziato lo shopping di Natale per il quale, sebbene in tempi di crisi, gli italiani hanno comunque riservato un budget medio di 625 euro a famiglia.  La novità, se verranno confermate le previsioni dell’indagine svolta “Xmas Survey 2011” commissionata

martedì 22 novembre 2011

Dei rosati ci si può innamorare

In un un giorno imprecisato intorno al 1670 Luigi XIV di Francia, il Re Sole, si aggirava in incognito, vestito come un qualsiasi borghese curioso, per il cantiere di quella che sarebbe divenuta la reggia di Versailles. A un certo punto il sovrano si fermò a chiacchierare con una squadra di operai e questi gli offrirono una coppa di vino del loro villaggio. Quel vino era un Rosé de Riceys, un raro rosato fermo prodotto da uve pinot nero nella punta meridionale della Champagne.

Cucinare con il vino

L'idea di usare il vino come ingrediente per cucinare, risale già  ai tempi di Etruschi e Romani. Testimonianze del passato, tempi in cui il frigorifero non c'era, raccontano che il vino era utilizzato anche come conservante dei cibi e in modo particolare della carne. Lasciata a bagno nel vino per molte ore, talvolta anche giorni, la carne subiva così la tecnica gastronomica della marinata.

Sono 13 milioni le wine lovers italiane

E' la donna il nuovo consumatore italiano di vino. Sono 13 milioni le wine lovers in rosa e hanno un identikit ben definito: se sono giovani sono colte e bevono poco ma bene, mentre con l'innalzarsi dell'età  cresce la loro attenzione al prezzo. Le donne sono poco interessate al legame fra il vino e il suo territorio di origine ma anzi tendono, spinte dalla curiosità , ad essere consumatrici infedeli perché sempre attratte da nuove esperienze anche straniere.

Un videogioco insegna i segreti del vino

Ormai niente si sottrae al fascino del vino, nemmeno i videogiochi. E' da qualche mese in vendita, per il momento solo in Giappone, il primo videogame a tema enologico studiato per la console Nintendo DS.

Sarebbe falsa la bottiglia pagata il prezzo più alto della storia

Una volta c'erano i pittoreschi pataccari romani che vendevano ai turisti americani sassi qualsiasi spacciati per pezzi del Colosseo. Ora pare che un raffinatissimo pataccaro tedesco sia riuscito a vendere ai ricchi collezionisti statunitensi e mediorientali decine di bottiglie abilmente contraffatte spacciandole per introvabili pezzi antichi.

Pasta corta al ragù di pesce

Ingredienti per 4 persone: 400 gr. pasta corta - 250 gr.pesce spada - 250 gr. pomodorini ciliegia - 2 cucchiai di farina - mezzo bicchiere di vino bianco secco- 2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva - 3 cucchiai di pesto - prezzemolo tritato - q.b. di sale e di pepe.

Lavare e ridurre a dadini il pesce spada. Spolverare di farina i pezzetti di pesce, porli in una padella con dell'olio extravergine d'oliva e farli dorare per pochi minuti, versare il vino bianco, alzare la fiamma per far evaporare.

Torta di ciliegie

Ingredienti: 200 gr. farina - 200 gr. Burro - 4 uova - 200 gr. Zucchero - la scorza grattugiata di 1 limone - mezza bustina di lievito per dolci - ciliege snocciolate q.b.
Lavorate il burro con lo zucchero, fino a che non diventi una crema, unite i tuorli uno alla volta ed amalgamate. Aggiungete poco alla volta la farina e il lievito setacciati e la buccia di limone, sempre mescolando delicatamente ed infine gli albumi montati a neve.
Quando l'impasto è uniforme e senza grumi, versatelo in una teglia precedentemente imburrata ed infarinata, di circa 25 cm di diametro e livellatelo con una spatola.
Snocciolate le ciliege e ponetele sull'impasto, spingendole in modo che "affoghino" nell'impasto. Le ciliege devono essere molte, poste a non più di un centimetro l'una dall'altra. Infornate a 180° per circa 30'. Servite spolverizzando lo zucchero a velo.

lunedì 21 novembre 2011

Una vendemmia 2011 a prova di sommelier

La vendemmia 2011 farà  felici i palati degli intenditori più esperti. Le prime stime di Assoenologi, infatti, preannunciano una produzione caratterizzata da un'ottima qualità  delle uve, anche se accompagnata da una lieve diminuzione nelle quantità . Secondo l'Associazione degli enologi italiani, quest'anno la produzione italiana raggiungerà  i 44 milioni di ettolitri di vino e mosti, un quantitativo inferiore di appena il 5 per cento rispetto al 2010, quando la raccolta delle uve aveva fruttato 46.745.000 di ettolitri. L'Italia appare divisa in due, con una produzione omogenea al Centro-Nord, dove la variazione sul 2010 oscilla tra lo 0 e il meno 5 per cento, mentre il decremento si concentra al Sud, con un calo che va da meno 5 a meno 20 per cento.

E' la 'buronospora' la nuova malattia da cui difendersi

Produrre vino in Italia sta diventando sempre più oneroso. Colpa della 'mole' di regolamenti comunitari e decreti attuativi nazionali e regionali che duplicano e complicano le pratiche amministrative, causando un proliferare di controlli e di enti controllori i cui costi sono tutti a carico dei produttori. 'Così come un tempo eravamo preoccupati per malattie quali oidio, peronospora e grandine, spiega Adriano Orsi Presidente del Settore vitivinicolo di Fedagri-Confcooperative, oggi i produttori e le cantine cooperative devono difendersi da un'altra 'malattia' tutta italiana, la 'buronospora', causata dal moltiplicarsi di leggi che appesantiscono ed ingabbiano il comparto, incrementando il già  alto costo di produzione del vino italiano.
In Francia si spende esattamente la metà , meno della metà  in Germania e fino ad un terzo delle nostre cifre in Spagna.

Italiani patriottici almeno in fatto di vini

Il vino è il prodotto alimentare più patriottico con circa la metà degli italiani (47%) che non ha mai acquistato una bottiglia di vino straniero o lo ha fatto solo una volta nella vita e poi mai più.
L'indagine conferma che il vino Made in Italy è il prodotto più adatto per festeggiare la ricorrenza dei 150 anni dell'unità d'Italia in chiave patriottica. Secondo l'indagine di Coldiretti ben il 28%, infatti, ha dichiarato di non avere mai acquistato vino straniero, il 19% lo ha fatto una sola volta nella vita, mentre il 38 % raramente e solo il 15% spesso.

L’unica certezza è bere responsabilmente!

E' recente la notizia del sequestro, da parte dei Nas, di 20.000 confezioni delle cosiddette bevande 'anti-sbornia'. Il prodotto era presentato come disintossicante e digestivo istantaneo: il drink conterrebbe acqua osmotizzata che faciliterebbe il processo digestivo e polvere a base di estratti di piante e frutti, da miscelare all'atto dell'assunzione.
Le verifiche eseguite dai Nas hanno consentito di accertare che tale prodotto, venduto anche via Internet, è stato importato dalla Francia e dalla Svizzera da ditte operanti a Catanzaro e Torino. Non esiste 'alcuna evidenza scientifica circa l'efficacia delle cosiddette bevande anti-sbornia', ha avvertito il presidente della Società  italiana di alcologia e direttore dell'Osservatorio nazionale alcol, Emanuele Scafato.

I Paesaggi viticoli del Piemonte patrimonio dell'Umanità

E' stato firmato l'accordo che completa la candidatura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato come Patrimonio dell'Umanità . Nella sala della Giunta della Provincia di Asti, lunedì 10 gennaio è stato sottoscritto il documento che sancisce l'impegno per la candidatura dei territori viticoli delle province di Alessandria, Asti e Cuneo, finalizzato alla valorizzazione dei paesaggi delle Langhe, Roero e Monferrato da parte dell'UNESCO.
Alla presenza del Vice Presidente della Regione, Ugo Cavallera - su delega del Presidente, Roberto Cota - del Presidente della Provincia di Asti, Maria Teresa Armosino, del Presidente della Provincia di Alessandria, Paolo Filippi e del Vicepresidente della Provincia di Cuneo, Giuseppe Rossetto, sono stati firmati i documenti per la costituzione dell'Associazione per 'I paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato'.

Facciamo due conti

E' sempre più difficile dare il giusto prezzo alle cose. Forse per il vino, come per altri prodotti, la cosa corretta sarebbe parlare di rapporto qualità/prezzo.
Spesso ci è capitato di puntare il dito contro aziende, spesso blasonate, che mettono in commercio i propri vini a prezzi stratosferici. Però, un vero e proprio fenomeno di 'follia collettiva' sostiene che 'un vino è buono solo se costa tanto'.
Ma a volte si esagera anche nella direzione opposta e nel rapporto tra la qualità e il prezzo si rischia di far pesare troppo quest'ultimo.
In una rivista di settore compare una fotografia scattata in un supermercato

Si torna a preferire il sughero

Per anni seduto al banco degli imputati, accusato, non sempre a ragione, di rovinare con il rilascio del malefico TCA (tricloroanisolo) migliaia di bottiglie di vino, oggi il tappo di sughero è un prodotto sempre più apprezzato. Complice anche la pesante concorrenza delle chiusure alternative in materiale sintetico, i produttori di sughero si sono rimboccati le maniche, investendo in nuove ricerche per migliorare la qualità  dei tappi tradizionali.
Ricerche che sono sfociate nel Codice internazionale delle procedure di fabbricazione del tappo da sughero (Iccsmp) che definisce le prassi corrette da adottare per attuare il controllo delle norme di qualità  lungo l'intero processo produttivo,

Ancora niente vino biologico!

La Commissione europea ha ritirato il progetto di normativa per il vino biologico. E' avvenuto a sorpresa al Comitato di regolamentazione per il biologico. I 27 Stati membri dell'Ue si erano riuniti a Bruxelles per esprimere un voto sul documento.
'Il progetto sul vino biologico è stato ritirato dalla Commissione perché non si è trovato un compromesso credibile che rispetti dei reali standard biologici rispetto a quelli in vigore per il vino convenzionale', ha commentato Roger White, portavoce del commissario Ue all'agricoltura Dacian Ciolos.
Infatti da un punto di vista normativo europeo il vino biologico non esiste: non è infatti possibile usare questa definizione perché non esiste una normativa sulla vinificazione biologica.

Dopo il Regianito, ecco il Rosecco!

Il Rosecco, il vino brut rosè, che stava per essere messo in vendita dalla prestigiosa catena distributiva inglese Mark & Spencer come imitazione del Prosecco. E' solo l'ultimo esempio dei tanti prodotti fantasiosi presenti sul mercato internazionale delle imitazioni del Made in Italy alimentare che sviluppa un fatturato di 52 miliardi di euro. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento al sequestro da parte dell'Istituto Repressione Frodi di Conegliano di oltre 14.000 bottiglie del 'Rosecco' poste in vendita dalla catena distributiva inglese al prezzo di 8,99 sterline.
Non è un caso che proprio in Inghilterra sono addirittura in vendita 'wine kit' fai da te per ottenere in soli in 28 giorni a casa la produzione di vini come il Chianti, il Barolo, il Valpolicella, l'Amarone, il Frascati e il Verdicchio per le quali sono fornite addirittura le etichette da applicare sulle bottiglie.

E alla fine il vino rosé è salvo!

Il Commissario UE alla
agricoltura Marianne
Fisher Boel
La Commissione Europea si è arresa alle pressioni dei produttori di vino, dell'opinione pubblica e di alcuni governi (in particolare quello francese), rinunciando ad applicare una modifica dei regolamenti sulle pratiche enologiche che avrebbe permesso di produrre i rosati da tavola con una miscela di uve bianche e rosse. L'annuncio è stato dato a Bruxelles da Michael Mann, portavoce del commissario all'Agricoltura, Mariann Fischer Boel, che finora era rimasta sorda alle proteste, sostenendo che il rosé risultato dal 'mix' di uve bianche e rosse avrebbe aiutato i produttori Ue sul mercato internazionale, dove i concorrenti per i quali questa pratica è consentita possono approfittare di un vantaggio competitivo rispetto agli europei.

I vini sbagliati della Commissione Europea

Un elenco completo, così capiamo meglio di quali sbagli si sta parlando: vino senza uva, vino rosato ai miscugli, vino allo zucchero, vino dealcolato, vino ai trucioli. L'Unione Europea sta facendo certe regole strane, per le quali l'Italia non si sta muovendo seriamente per contrastarle. Andiamo a vederle tutte.
Vino senza uva: la riforma comunitaria ha dato il via libera al vino 'senza uva' ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stesso del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall'uva.

Ora arriva anche il rosé 'made in Ue': dove finirà la tradizione vinicola?

E' l'ultima follia dell'Unione europea e sta facendo insorgere i vignaioli francesi, i più grandi produttori di vini rosati al mondo. Già  perché dopo aver tentato di regolamentare le misure delle zucchine e autorizzato il cioccolato senza cacao, gli euroburocrati hanno deciso di occuparsi di rosé ovvero di un vino sempre più apprezzato, prodotto con uve nere vinificate in bianco, seguendo un processo raffinato: il mosto viene lasciato macerare con le bucce per poche ore, il tempo sufficiente per assumere una tinta rosata, pallida, intensa, mielata. Insomma, è un'arte che richiede esperienza e colpo d'occhio; l'esito è al nostro palato piacevolmente noto.

Calcolare la produzione di uva con le immagini satellitari

Il supporto tecnologico ai vignaioli non si ferma davvero mai: alcuni ricercatori della Università  di Leon e della Università  di Santiago di Compostela in Spagna hanno studiato la possibilità di individuare i raccolti di uva direttamente dalle immagini satellitari. L'esperimento è stato effettuato nell'area di El Bierzo.
Sono state analizzate due immagini dell'area scattate in periodi diversi e sono state effettuate delle previsioni di raccolta: il margine di successo è stato del 88% una volta comparate le stime fatte dal satellite con i dati reali.

Beaujolais Nouveau: il fenomeno degli anni '80 è in declino

Il fenomeno Beaujolais Nouveau non è più tanto 'nouveau' e ormai è in declino persino nella sua roccaforte di consumatori fedeli, il Giappone. Così adesso tenta di rinnovarsi lanciando la variante rosé.
Erano gli anni degli yuppies, della Milano da bere con accompagnamento obbligatorio di rucola, della Wall Street di Michael Douglas e delle code davanti ai negozi Swatch. Gli anni Ottanta, insomma, quando il commerciante Georges Duboeuf ebbe l'idea, molto in linea con i tempi, di fare soldi velocemente mettendo un'etichetta molto colorata su una bevanda che, come scrisse un critico, sta al vino come l'impasto crudo sta a una torta, e facendone una moda.

Vino, chips e... fantasia!

Impazza sulla stampa, nei circoli enofili, nelle sedi autorevoli e non, la discussione sulla maturata proposta da parte dell’Unione Europea relativa all’uso dei ‘chips’, trucioli o parti di legno, nella elaborazione dei vini. Come spesso accade, le reazioni sono viscerali ed isteriche, lontane dal pragmatismo produttivo. Molti istintivamente dissertano su questo ‘ennesimo’ tentativo di contraffazione, suggeritoci dalla perfida e squalificata produzione vinicola extra-europea, che fa ingiusta concorrenza alle nostre superbe produzioni qualitative, truffando il consumatore.

Costolette d’agnello in foglie di lattuga

Ingredienti per 4 persone: 4 costolette d'agnello - 4 foglie insalata di lattuga - 150 gr. di funghi - 1 uovo - 1 porro - 5 gr. di burro - farina - 9 cucchiai di olio extra vergine d'oliva - pangrattato - 1 bicchiere di vino bianco - prezzemolo - 8 pomodorini ciliegia - 2 scalogni - q.b. di sale e di pepe.
Per il composto di funghi e porri: mondare ed affettare il porro, farlo appassire in poco olio extravergine d'oliva, unirvi i funghi, anch'essi mondati e tagliati e cuocere a fuoco medio per circa cinque minuti, quindi versarvi un po' di vino bianco, alzare la fiamma, per farlo evaporare, regolare di sale e lasciare intiepidire.
Ingredienti per 4 persone: 400 gr. di farfalle - 400 gr di filetti di tonno rosso - 1 avocado - 6 cucchiai di olio extra vergine d'oliva - 8 gr di zenzero tritato finemente - 5 cucchiai di salsa di soia - 2 cucchiai di erba cipollina tagliuzzata - sale - pepe
Per preparare la marinata per il tonno mettete in una ciotola lo zenzero, l'olio e la salsa di soia, amalgamando bene con un piccolo frustino di acciaio.
Tagliate il tonno in striscioline di circa 1 cm, poi fate di ciascuna striscia dei rettangoli di 1 cm x 2, metteteli nella marinata appena preparata e lasciate riposare in frigo.

Tagliata alle erbe

Ingredienti per 4 persone: 2 fette di carne bovina di razza Romagnola del peso di circa 1 kg ricavate dal controfiletto - 8 cucchiai di olio extravergine d'oliva - 2 scalogni - erbe aromatiche a piacere (rosmarino, salvia, timo, alloro) - sale -pepe.
Lavate e asciugate le erbe aromatiche e tagliuzzatele grossolanamente. Affettate sottilissimo lo scalogno. Versate il tutto in una casseruolina e unitevi l'olio. Mettete la casseruolina dentro un'altra contenente acqua in leggera ebollizione e lasciatela così per una mezz'ora: in questo modo l'olio si aromatizzerà  in maniera decisa, mantenendo il sapore di crudo.

Petti d'anatra alla 'Chef Raphael'

Ingredienti per 4 persone:
2 petti d'anatra (300 gr. ciascuno) - 1 cucchiaio di bacche di pepe rosa - 6 cucchiai di miele - 4 cucchiai di aceto balsamico - salvia - rosmarino.
Preparare in una ciotola una emulsione con il miele, l'aceto balsamico e le bacche di pepe rosa. Adagiare in una pirofila i petti d'anatra spennellati della salsa preparata. Lasciare in marinatura per un paio di ore i petti d'anatra. Scaldare una padella antiaderente; quando ben calda adagiare i petti dalla parte della pelle e lasciar cuocere a fuoco alto e coperti per circa dieci minuti (per eliminare il grasso in eccesso dell'anatra).

Durante la vinificazione: rimontaggi, follature e delestage

Durante il processo di vinificazione il fenomeno della macerazione, innescato in parte da reazioni enzimatiche, viene normalmente agevolato e reso più efficace attraverso diverse tecniche di rimescolamento (rimotaggi, follature, delestage).
Il rimontaggio all'aria consiste nel pompaggio di mosto liquido da una valvola posta nella parte inferiore della vasca che viene poi irrorata dall'alto sul 'cappello'. Il rimotaggio può anche essere eseguito in assenza di aria.

I tannini

I tannini non hanno odore e non hanno sapore. Allora ci si potrebbe domandare cosa c'entrano con la degustazione dei vini. C'entrano moltissimo perché i tannini sono tra i principali responsabili di una delle componenti più importanti dell'esperienza sensoriale dell'assaggio, quella legata al senso del tatto. Di solito consideriamo il tatto come un senso che riguarda l'esterno del mostro corpo. Dobbiamo fare un piccolo sforzo per considerare 'tattili' le sensazioni che contribuiscono a formare il mosaico di percezioni che chiamiamo gusto.

Le principali differenze tra l'uva da tavola e l'uva da vino

Rossa o bianca, con o senza semi, con bacche sferiche o ovali, più o meno dolce. Queste le caratteristiche principali che distinguono le molte varietà  esistenti di uva da tavola.
L'uva è il frutto della vite, una pianta arbustiva rampicante appartenente alla famiglia delle Vitaceae (o Ampelidacee). La qualità  da tavola, ovvero quella idonea al consumo 'al naturale', deriva dal sottogenere Euvitis, ed in particolare da due specie: la Vitis vinifera (sativa), originaria dell'area eurasiatica e da cui si ottiene anche l'uva da vino, e la Vitis labrusca, originaria invece dell'America del Nord.

La vinificazione 'in rosato'

La produzione di vino rosato può essere ottenuta con la tecnica della pressatura diretta di uve a bacca rossa oppure con la tecnica del salasso.
La tecnica della pressatura diretta è una variante della vinificazione 'in bianco'. Questa si distingue da quella 'in rosso' per la separazione del mosto dalle bucce prima della fermentazione. Nella produzione di vini rossi, a mano a mano che procede la fermentazione, l'alcol scioglie ed estrae le sostanze coloranti e i tannini dalle bucce lasciate a macerare nel mosto. Più a lungo durano la fermentazione e la macerazione delle bucce e più intensamente colorato e corposo sarà  il vino. La buona riuscita della vinificazione in bianco delle uve nere, invece, è questione di delicatezza e velocità .

Cosa si intende con il ‘pianto’ della vite?


L'inizio del periodo di accrescimento vegetativo della vite, si evidenzia con il fenomeno del pianto, una vera e propria fase fenologica. L'arrivo della primavera nel vigneto è sottolineato da questo fenomeno: dai tagli di potatura la linfa inizia ad uscire in modo consistente, fino a dare origine ad un ininterrotto sgocciolamento.
E' un evento naturale che tuttavia è indotto dall'opera della potatura e che allo stato spontaneo non si osserva. La variabilità  con cui si manifesta in anni differenti ha inoltre reso possibili le correlazioni tra le sue caratteristiche e gli eventi naturali, o quelli dettati dalla coltivazione dell'anno precedente. I principali fattori che sicuramente hanno una certa influenza sono: l'età  del vigneto, la vigoria delle piante e l'epoca della potatura invernale.
Il pianto è quindi la conseguenza dei tagli che non si sono ancora naturalmente rimarginati.

La differenza tra 'enotecnico' ed 'enologo'


L'enotecnico e l'enologo sono professionisti tecnicamente e scientificamente preparati che, dalla coltivazione della vite alla raccolta dell'uva, dalla vinificazione all'imbottigliamento, curano ogni operazione, sovraintendendo e determinando quando serve a garantire, sia pure nei diversi livelli, la qualità  del prodotto.
E' stato durante il Congresso dell'Office International de la Vigne et du Vin (O.I.V.) del 1994 che gli enologi e gli enotecnici sono stati indicati come 'persone altamente qualificate' che, in conformità  alle proprie conoscenze scientifiche e tecniche, sono capaci di svolgere, nel rispetto delle buone e legali pratiche, funzioni di capitale importanza per il settore vitivinicolo, dalla coltivazipone della vite alla raccolta dell'uva, e dalla vinificazione all'imbottigliamento. Attualmente la qualifica di enotecnico si ottiene dopo aver frequentato, e superato l'esame di Stato, di un corso di sei anni in uno dei dieci Istituti Superiori con ordinamento per la viticoltura e l'enologia.

La fermentazione malolattica rimane uno dei passaggi più delicati della vinificazione

"Non riesci a farla partire quando la vuoi e poi parte da sola quando non la vuoi". Questa sconsolata definizione di un enologo sintetizza il tormento della fermentazione malolattica, uno dei passaggi ancora oggi più delicati e di difficile controllo nel processo di produzione del vino. Questa fermentazione secondaria che trasforma l'acido malico presente nel mosto in acido lattico è diventata sempre più importante con l'affermarsi del gusto 'moderno' che favorisce vini, in particolare per quanto riguarda i rossi, più 'morbidi' di quelli che si bevevano in passato.

La Barbera e la sua storia


Nella tradizione piemontese questo vino è sempre stato indicato al femminile: 'la' Barbera e non 'il' che si riferisce invece al vitigno. Non che chiamare questo vino al maschile sia disdicevole, ma certamente è auspicabile che 'la' Barbera rimanga tale, perchè, tutto sommato, è un vezzo simpatico e distintivo. Per quanto si conosce ed hanno appurato gli storici di ampelografia , il vitigno è meno antico di altri coltivati da sempre in Piemonte (moscato, grignolino, nebbiolo), ma la sua espansione è stata costante nei secoli, fino a rappresentare attualmente il più diffuso vitigno a bacca rossa della regione. Le ragioni storiche della scelta di questa coltivazione da parte dei viticoltori sono ben noti: si tratta infatti di un vitigno 'rustico' con notevole capacità  vegetativa, che offre elevata produzione di grappoli ed è meno soggetto di altri alle mutevoli condizioni climatiche della zona ed agli attacchi dei parassiti e delle muffe cui è soggetta la pianta.

Quando il vino è millesimato?

Si definisce millesimato il vino che riporta chiaramente in etichetta l'annata, ovvero l'utilizzo di uve della sola vendemmia indicata. Nella speciale categoria degli Champagne e dei metodo classico italiani, che nelle versioni "normali" utilizzano, in assemblaggio, vini di diverse annate per costruire un prodotto equilibrato, si riferisce a vini di particolare pregio, e generalmente più costosi, prodotti solo nelle migliori annate, in quantità  limitate, dotati di peculiari caratteristiche di finezza, eleganza e personalità .

La parola ‘vino’…da dove arriva?


La parola vino è antichissima e gli etimologi discutono se farla derivare da una radice del sanscrito venas (piacevole) da cui Venus (Venere), oppure dall'antico ebraico iin che attraverso il greco oinos, sarebbe arrivata ai latini. Altri invece sostengono che da una radice sanscrita vi (attorcigliarsi) verrebbe fuori la parola vino, cioè il frutto della pianta che si attorciglia.
Questa bevanda antica come il mondo, è lodata perfino dalla Bibbia. La prima vigna fu piantata da Noè, sopravvissuto al diluvio. In quell'occasione, narra la leggenda, Satana si presentò al patriarca offrendogli il suo aiuto. Noè acconsentì e il diavolo prese un agnello, lo sgozzò e bagnò col sangue la zolla dissodata e disse: 'Ciò significa che chi berrà  vino con moderazione sarà  mite come un agnello'.

Solo la degustazione 'alla cieca' garantisce l’assenza di condizionamenti

E' capitato a tutti, almeno qualche volta, di tornare a casa e restare delusi da quel vino che era sembrato così buono quando l'abbiamo assaggiato nella cantina del produttore. In molti casi non sono aromi e sapori del vino ad essere cambiati, ma il nostro modo di sentirli. "Nessuna esperienza umana può prescindere dal contesto che condiziona l'interpretazione che ne diamo", spiega Maria Grazia Streppareva, professoressa di psicologia all'università  di Milano- Bicocca.

Dolci e spumante: binomio possibile?

Gli spumanti metodo classico e gli Champagne, nella loro stragrande maggioranza secchi e ricchi di sapidità , non andrebbero mai abbinati ai dessert in quanto il contrasto tra il gusto dolce, ad esempio di una torta o di un pasticcino, e il gusto secco-acidulo di uno spumante 'Metodo Classico' o di uno 'Charmat' genera una disarmonia insopportabile.
Se la scelta sarà comunque quella di abbinare lo spumante alla conclusione del pasto, il vino dovrà  presentarsi nella sua versione amabile o dolce, in modo da accompagnare per concordanza il sapore dello zucchero. Una scelta azzeccata è sicuramente il Moscato d'Asti, compagno ideale di panettoni, crostate di pesche o albicocche e delle più semplici ciambelle da forno.

Quali sono i difetti e le imperfezioni che un tappo di sughero può presentare?

L'utilizzo del sughero per sigillare recipienti contenenti vino si fa risalire agli antichi Romani.
Il tappo è una delle parti più importanti e delicate del processo che porta il vino sulla nostra tavola. Chiude la bottiglia, impedisce che il vino assorba troppo ossigeno e lo preserva in condizioni ottimali fino al suo consumo. Questo non è sempre vero poichè alterazioni del vino sono proprio dovute alla presenza del tappo di sughero e a sue particolari modificazioni dovute a microrganismi presenti in esso.
Statisticamente si calcola che una bottiglia su venti presenti dei sapori sgradevoli riconducibili al sughero del tappo.
Quali possono essere le imperfezioni e i difetti che un tappo di sughero presenta?

Da dove arriva il sughero?

Nel 2006 l'Europa ha avuto un'altra estate tropicale, le proiezioni danno la vendemmia italiana ai livelli quantitativi del 2004, e la raccolta di sughero nel Vecchio Continente è stata la più abbondante degli ultimi 9 anni, con una produzione di circa 140.000 tonnellate di corteccia fra Spagna e Portogallo.
Il maggior produttore mondiale di sughero grezzo è il Portogallo, dove quest'anno la raccolta ha totalizzato 110.000 tonnellate, mentre in Spagna, che è il secondo Paese produttore, il totale ammonta a 30.000 tonnellate.
Nonostante all'inizio della stagione i prezzi fossero partiti al rialzo, probabilmente a causa dello scarso raccolto dello scorso anno, grazie all'abbondante produzione di sughero di qualità  i prezzi hanno finito con l'abbassarsi in maniera significativa. 

venerdì 18 novembre 2011

Chi beve vino vive più a lungo

Negli anni Ottanta, una nota marca di birra spopolò grazie a un semplice, quanto poco attendibile spot: 'Chi beve birra campa cent'anni'.
Oggi, se un pubblicitario volesse replicare l'effetto, più che alla birra dovrebbe dedicarsi al vino. E questa volta potrebbe anche citare le fondamenta scientifiche della sua affermazione. Stando alle conclusioni a cui è giunto un recente studio olandese, bere un bicchiere di vino al giorno non solo protegge il cuore da infarti e malattie cardiovascolari, ma può allungare le aspettative di vita. Più dell'alcol e della birra.

Americano da Guinness: in bocca 116 acini d’uva in 3 minuti

Ha acchiappato in bocca 116 chicchi d'uva, uno per volta, lanciatigli da una certa distanza, nel tempo record di tre minuti, e ora conta di entrare nel Guinness dei Primati. Si tratta del campione statunitense di questa inconsueta disciplina, Steve Spalding, detto The Grape Guy o Uomo dell'Uva, che si e esibito a Sydney per l'inaugurazione della stagione dell'uva e della vendemmia. I cinque tiratori specialmente addestrati gli hanno tirato i chicchi da una distanza di 4 metri e mezzo, al ritmo di circa uno al secondo.

Zucchero si dà... al vino

Zucchero (alias Adelmo Fornaciari), l'artista emiliano, potrebbe diventare vignaiolo nel Monferrato. Il noto bluesman italiano Zucchero ha acquistato un casale con vigneti nel Monferrato andando così a infoltire la schiera di cantanti e musicisti si sono dati alla produzione di vino, coinvolgendosi più o meno personalmente. La lista include cantanti italiani, da Albano a Lucio Dalla e musicisti stranieri come Sting, Madonna, Bob Dylan, Jim Kerr dei Simple Mind e Mick Huknall, cantante dei Simply Red. Non mancano i divi del cinema, da Gerard Depardieu a Michelle Mercier, senza dimenticare Francis F. Coppola.

Il kit dell'enologo 'fai-da-te'

Dagli Stati Uniti arriva Winepod, un sofisticato giocattolo ad alta tecnologia per la produzione del vino fai-da-te. Dedicato a chi vuole stupire gli amici facendogli assaggiare il vino che ha fatto con le sue mani.
Si fa per dire, perchè il congegno è costruito per fare tutto da solo. L'apparecchio messo a punto dalla Provina, azienda di San José, la ''capitale della Silicon Valley', costa 3500 dollari e consiste in una vasca di acciao inossidabile di 75 litri con incorporata una pressa per la pigiatura.
Molto curato, come si conviene per un oggetto di questo tipo, il design, che combina l'aspetto di qualcosa che potrebbe stare a bordo dell'Enterprise di Star Trek con il richiamo alla natura garantito dal piedistallo in legno.

Versare il vino correttamente

Per versare il vino in modo corretto è necessario seguire alcune raccomandazioni.
Innanzitutto avvicinare il collo al bicchiere, senza appoggiarsi sullo stesso, affinchè il vino scorra senza gorgogli.
L'ultima goccia deve cadere nel bicchiere, non sulla tavola: per questo ruotare leggermente la bottiglia e rialzare nello stesso tempo il collo.  Lo stesso dovrà essere asciugato prima di servire il bicchiere seguente. Riempire il bicchiere solo per 2/3 mentre quando servirete grandi rossi in bicchieri panciuti versatene fino ad un terzo. Champagne e Vini Spumanti seguono le stesse regole. Per evitare che la schiuma trabocchi servire in due tempi in ogni bicchiere.

La vendemmia: tempi e metodi

Per l'uva da tavola si parla, in genere, di raccolta; per l'uva da vino si fa riferimento al termine 'vendemmia', che evoca il rito e la tradizione che si conserva ancora oggi nonostante l'avvento della meccanizzazione e la sua progressiva espansione. Quando e come vendemmiare?
In diverse zone, oggi si tende ad effettuare 'vendemmie tardive', con la convinzione che un ritardo di giorni o settimane provochi sempre un aumento nel grado zuccherino e negli aromi varietali: non è sempre così e accade, per alcune cultivar, che all'aumento di zucchero non corrisponda affatto un incremento nei composti tipici della varietà  di vite.