lunedì 21 novembre 2011

Solo la degustazione 'alla cieca' garantisce l’assenza di condizionamenti

E' capitato a tutti, almeno qualche volta, di tornare a casa e restare delusi da quel vino che era sembrato così buono quando l'abbiamo assaggiato nella cantina del produttore. In molti casi non sono aromi e sapori del vino ad essere cambiati, ma il nostro modo di sentirli. "Nessuna esperienza umana può prescindere dal contesto che condiziona l'interpretazione che ne diamo", spiega Maria Grazia Streppareva, professoressa di psicologia all'università  di Milano- Bicocca.
Nel valutare le sensazioni date dagli aromi e dai sapori entrano in gioco anche atteggiamenti, emozioni e conoscenze precedenti. Fondamentale è il luogo nel quale ci troviamo: "Assaggiando il vino alla presenza del produttore - continua la professoressa - avremo la tendenza a predisporci in un atteggiamento più benevolo che condizionerà  il modo in cui giudichiamo aromi e sapori". Però qualche volta il condizionamento può funzionare anche al contrario: "Una forte componente nella valutazione è data dall'immagine sociale che si è costruito chi assaggia: se io mi sono fatto una fama come giudice implacabile che distribuisce stroncature, la mia attenzione sarà  rivolta più alla ricerca dei difetti che dei pregi".
Anche quando non abbiamo di fronte il produttore in persona, però, nessuno di noi può fare a meno di essere influenzato dall'etichetta. "Se io conosco la cantina e so che di solito fa buoni vini mi predisporrò all'assaggio con un atteggiamento diverso rispetto a quello che avrei di fronte a un marchio noto per i suoi vini mediocri". Anche qui, il condizionamento può funzionare nei due sensi:  "Allo stesso modo, di fronte a un vino molto costoso tenderemo a prendere un atteggiamento più severo". Come è giusto, del resto.
Quando però non si tratta di giudicare il rapporto qualità-prezzo di un determinato vino ma semplicemente di confrontare le caratteristiche organolettiche di vini diversi e scegliere quelli da proporre ai nostri clienti in abbinamento ai cibi, l'indicazione della psicologia è netta: "L'unica strada possibile è l'assaggio cosiddetto 'alla cieca', al fine di eliminare qualsiasi condiziamento del pensiero".

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