venerdì 2 dicembre 2011

La “casta” colpisce ancora: Ha una bottiglia di spumante nel trolley, ma passa lo stesso. Il parlamentare Rusconi mostra la tessera: "sono senatore"

Il Senatore Rusconi mentre cerca di
convincere i funzionari di Fiumicino
È successo a Fimuicino, nell’area transito per Linate, quella più trafficata dell’aeroporto della Capitale, soprattutto la mattina presto, oppure la sera, a causa del alto numero di pendolari del business e anche dei politici. Come Antonio Rusconi, senatore lombardo del Pd.

Era ieri sera quando il Senatore Rusconi si è presentato al controllo bagagli con al seguito una borsa da lavoro e un trolley che alla fine è riuscito a portare a bordo, a dispetto di una bottiglia di spumante.  Chiunque di noi, sprovvisto di tessera parlamentare, sarebbe stato costretto a scegliere se lasciare la bottiglia al controllo oppure, se ancora in tempo, tornare al check-in e imbarcare il bagaglio.  Chiunque di noi, ma non evidentemente un senatore. Rusconi al controllo bagagli accenna un sorriso e candidamente dichiara “Ho una bottiglia nel trolley”, con in mano ben visibile il tesserino del Senato della Repubblica.  Viene accompagnato nel salottino con i responsabili del controllo e, sempre con la tessera di parlamentare in mano, inizia una vera e propria ‘arrampicata sugli specchi’ che culmina con una frase, buttata lì come garanzia: “Beh, questa bottiglia di spumante è impacchettata come quelle del Duty Free Shop, no?”. E ancora: “Quella bottiglia non è solo sigillata, c’è persino sopra un biglietto con il mio nome! Perché è una bottiglia particolare, un omaggio che la Senatrice Donaggio ha voluto farci perché guarita da una brutta malattia. Ha un valore affettivo, io non le porto mai le bottiglie, ma questa mi sembrava brutto non portarla dietro”
Inutile ricordare a chiunque abbia dopo l’11 settembre 2001 preso un aereo che i ‘comuni mortali’ devono rinuciare a ben di più: bottiglie di profumi che eccedono, anche se di poco, i famigerati 50 ml., creme troppo grandi, rasoi e forbicine.  I funzionari cercano con fatica di far capire il concetto: il problema non è portare o non portare una bottiglia in aereo.  Il punto è come si può trasporate una bottiglia in aereo.  A quel punto il Senatore si ripete: “Non ho mai portato bottiglie in aereo, e non avrei avuto difficoltà a lasciare anche quella: valeva 2 euro. Il punto era il valore affettivo.  Accidenti, magari ho fatto una stupidaggine, una superficialità. Sì, diciamo pure che sono un superficiale, ma privilegiato no!”.
Come è andata a finire?  Senatore e bottiglia 'blu' al seguito, sono saliti insieme a bordo dell’aereo.

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