lunedì 30 gennaio 2012

Per la dieta meglio il vino dello 'Spritz', parola di Luca Maroni

Chi è attento alla linea non ha molto da temere dal vino.  Contrariamente al comune pensare, infatti, per la silhouette è più "pericoloso" un cocktail piuttosto che un qualche bicchiere di vino se bevuto con moderazione.  A far cadere anche questo pregiudizio sul nettare di bacco ci pensa Luca Maroni, enologo di fama mondiale e appassionato divulgatore delle qualità del vino.

Secondo l'esperto, infatti, uno 'Spritz' tanto di moda a Milano, e con esso tutti i cocktail protagonisti assoluti dell'happy hour, sono più ricchi di zuccheri rispetto al vino e, di conseguenza, tendono a far ingrassare in misura maggiore.  A questo aspetto non di poco conto si aggiunga anche che il grado alcolico di un vino, anche rosso e di buon corpo, non supera quasi mai la soglia del 14,0% e tale valore è comunque e sempre ben al di sotto del livello di alcool (e quindi di calorie!) contenuto in un qualsiasi cocktail.
Ma il vino in generale, ricorda l'enologo Maroni, è sempre più spesso considerato parte di una dieta sana ed è sempre più diffusa la convinzione che bere vino, ovviamente con moderazione, apporti diversi benefici.  Molti studi hanno evidenziato come tra le bevande alcoliche il vino sia quella maggiormente correlata ad una diminuzione dell'incidenza di cadiopatie e arteriosclerosi.  In particolare è stato dimostrato come una moderata ma continua assunzione di vino porti ad un incremento delle lipoproteine 'HDL' in grado di facilitare la rimozione dell'eccesso di colesterolo nelle arterie.  Oltre ai benefici sul sistema circolatorio, sono altrettanto note le qualità antiossidanti del vino (grazie alla presenza dei polifenoli come il resveratrolo) in grado di contrastare i processi di invecchiamento cellulare e migliorare la risposta immunitaria.

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