martedì 22 novembre 2011

Sarebbe falsa la bottiglia pagata il prezzo più alto della storia

Una volta c'erano i pittoreschi pataccari romani che vendevano ai turisti americani sassi qualsiasi spacciati per pezzi del Colosseo. Ora pare che un raffinatissimo pataccaro tedesco sia riuscito a vendere ai ricchi collezionisti statunitensi e mediorientali decine di bottiglie abilmente contraffatte spacciandole per introvabili pezzi antichi.
Sarebbe stata fabbricata da questo falsario anche la bottiglia di vino più costosa mai battuta in un'asta, il presunto Chateau d'Yquem 1784 proveniente dalla collezione di Thomas Jefferson che il vicepresidente della rivista 'Forbes' si aggiudicò nel 1986 per la bellezza di 105mila sterline, oltre 160mila euro.
Dopo quell'asta si scatenò la caccia alle 'bottiglie di Jefferson'. Il terzo presidente degli Stati Uniti aveva soggiornato in Francia come ambasciatore. Nei suoi quattro anni parigini Jefferson, che era un raffinato intenditore di vino, avrebbe acquistato importanti partite delle bottiglie più pregiate, facendosele personalizzare con il suo monogramma. Nessuno però aveva mai visto in epoca recente una di quelle bottiglie. Almeno fino a quando il noto collezionista tedesco Hardy Rodenstock non ne trovò un numero imprecisato in una misteriosa cantina di Parigi.
Tutte false come il nome di Rodenstock, che in realtà  si chiamerebbe Meinhard Goerke, secondo l'industriale americano Bill Koch. Insieme all'editore di 'Wine Spectator' e a uno sconosciuto meriorientale, Koch è uno degli acquirenti dei quelle bottiglie: in un'asta del 1988 se ne aggiudicò ben quattro. In un lungo reportage il settimanale 'The New Yorker' riferisce che, a un certo punto, Koch si è persuaso di essere stato raggirato. E, forte dei cospicui mezzi economici a sua disposizione, ha scatenato una guerra senza quartiere contro rodenstock ingaggiando, oltre a una schiera di avvocati, ex agenti dell'FBI e del controspionaggio britannico, esperti forensi e così via.
Difende rodenstock da ogni accusa il Master of Wine Michael Broadbent, capo del settore vini di Christie's all'epoca delle famose aste. Secondo lui, che è considerato uno dei più grandi esperti di vini antichi, i suoi assaggi escludono qualsiasi dubbio sull'autenticità  di quei vini. Ma come fa Broadbent a sapere quali debbano essere oggi le caratteristiche di un grande vino del diciottesimo secolo? Semplice: ne ha assaggiati tanti. Forniti da Rodenstock!

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